
PUBBLICHIAMO UNA LETTERA GIUNTA IN REDAZIONE DA UNA DOCENTE DELLA PROVINCIA CHE DENUNCIA ANCORA IL SOVRACCARICO DI LAVORO CHE SI RIVERSA SU MOLTISSIMI DOCENTI NON SOLO DURANTE MA ANCHE AL TERMINE DELL'ANNO SCOLASTICO...
Buongiorno,
Sono una docente di Scuola Secondaria di Primo Grado di Pescara.
Come tanti altri ho trascorso il mese di giugno sotto il peso degli esami: prove scritte, correzione degli elaborati e prove orali dalla mattina alla sera , per un totale di oltre 10 ore lavorative al giorno per almeno 5 giorni, escludendo gli impegni per le sessioni degli orali, dove siamo stati impegnati in tornate che consideravano anche fino a 20 candidati da esaminare in un giorno solo.
Qualche altro docente è stato invece impegnato anche per 7-8 giorni (come nel caso dell’insegnante di religione). Tutto questo lavoro concentrato è motivato dal fatto che la legge stabilisce che gli esami della scuola secondaria di primo grado devono terminare il 30 giugno.
Per la secondaria di secondo grado, invece, sono previsti tempi e modalità piu’ consoni, oltre all’indennità straordinaria che percepiscono giustamente sia i commissari che i presidenti.
Lo stesso tipo di lavoro, con annesse le medesime responsabilità, invece, è inglobato, per noi della scuola media, nella retribuzione stipendiale del mese.
Pochi, se non i docenti stessi coinvolti e gli addetti ai lavori, possono comprendere che vuol dire correggere e valutare con attenzione, senza commettere errori per elaborare un giudizio professionale e sereno, prestando il giusto tempo a ciascun elaborato e candidato, decine e decine di prove scritte in una manciata di ore, magari saltando anche i pasti per rincorrere l'orologio.
Vorrei pertanto porre all’attenzione del Ministero dell’Istruzione la possibilità almeno di prorogare la fine degli esami ai primi di luglio, in modo da avere un lavoro meno concentrato in pochi giorni e ritmi più umani, ma soprattutto chiedo un riconoscimento economico, perché viviamo ritmi da schiavi: non esiste in nessun altro comparto un contratto di lavoro che prevede fino ed oltre le 10 ore giornaliere di lavoro senza alcun compenso aggiuntivo, che invece viene riconosciuto ad altri solo perché in diverso ordine di scuola.
Anche gli esami del primo ciclo sono esami di Stato e noi docenti siamo chiamati a rispondere ad una mole incredibile di adempimenti burocratici a ridosso degli scrutini finali di classe e di tutti gli altri adempimenti collegiali previsti.
Desidero anche che i sindacati si facciano portavoce della condizione di stress che vivono i tantissimi colleghi della scuola media nel mese di giugno.
Grazie per l’attenzione.
Pescara 05/07/2023
Prof.ssa Marina D’Ormea
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