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I DOCENTI A TEMPO DETERMINATO: LAVORARE ANCHE SENZA ESSERE PAGATI

PUBBLICHIAMO UNA AMARA LETTERA DI UNA DOCENTE A TEMPO DETERMINATO CHE DENUNCIA L'INCREDIBILE CONDIZIONE DI TANTI PRECARI IN PROVINCIA




Art. 1 – Italia Repubblica democratica fondata sul lavoro


Pensavo fosse un epilogo che già rappresentasse la fine e che nessuno potesse mai essere interessato alla mia opinabile opinione, ma non posso tacere…


A chi si è permesso di affermare che il lavoro a tempo indeterminato è monotono gli chiederei di venire a vivere fra noi comuni mortali anche solo per un giorno e godere appieno e con soddisfazione dell’incertezza del presente e del futuro.


Acquisire la professionalità, trovare delle persone competenti che conoscano il mestiere che hanno imparato negli anni e che potrebbero tramandare ai propri figli le conoscenze maturate, oggi è un’utopia. Si è sempre l’ultima ruota del carro che come “tabula rasa” deve dover essere incisa sino alla morte al fine di potersi garantire la sopravvivenza.


".....vado in ufficio, (estate 2012) al mio lavoro a tempo determinato che dopo settembre non mi garantirà nulla e grazie al quale dovrò poi chiedere ai miei figli di chiudere l’opercolo che dall’esofago porta allo stomaco sino a che “fiat voluntas dei” avranno intenzione di redigere un nuovo contratto.


Comunque, bando alle ovvie chiacchiere, come il 10 di ogni mese gli stipendi e le buste paga vengono elargite,.

Un collega entra in ufficio:”…che dici? Perché quella faccia?” ovvia la risposta,”…ma hai visto la busta paga? Gli altri soldi quelli per i quali ho lavorato dove sono?

Si sono trattenuti almeno il 60%, ma sono impazziti? Come faccio ora ad arrivare a metà mese?”. Dopo aver visto la mia busta paga, aver detratto le spese di vitto, benzina per andare a lavorare, le rate per pagare la macchina, assicurazione, bollo, decido che per questo mese se e ripeto se ci arrivo potrò garantirmi il latte e forse un tozzo di pane, beh! Poco male taglio i viveri faccio dieta! Ma il prossimo mese quando torneranno i miei figli dalle vacanze estive trascorse con il papà, cosa chiederò loro?


Eppure ho lavorato come una schiava, notturni ,festivi, straordinari per poter come le formiche approvvigionare per l’inverno, non ho fatto la cicala! Mi hanno detto che più lavori più tasse trattengono non conviene accettare gli straordinari....


L' estate 2013 la ricordo in particolare perchè le cose erano per me peggiorate, perché da Catania mia città natale che adoro, dopo 7 anni di aeroporto dove ho assolto varie mansioni mi viene detto:”….ma Lei Santi in Paradiso non ne ha?” , no comment! 7 anni di lavoro stagionale interinale ecc. ecc., ma poi vengo a sapere che a Pescara cercano delle insegnanti, così 2 anni fa ritorno dove avevo iniziato le mie supplenze…10 anni prima e riprendo andando a vivere a casa di mia nonna che ha 83 anni.


Già per me era difficile sopravvivere, ma ora! Io non ho i soldi per prendere l’abilitazione faccio parte di quella terza fascia a cui è stato consigliato di cambiare mestiere, ma io sopravvivevo con le supplenze!!!!

Bene a 45 anni mi rimbocco ancora le maniche e ora ho un Master come interprete e traduttore (che sto pagando con il lavoro che mi da la supplenza e forse finirò di pagare fra un paio di anni )...


..., Ma oggi 1 Settembre 2022 non sono stata chiamata da GPS, ora si aspetta nell'attesa di una chiamata e la storia va avanti.


Dopo essere stata chiama il 12 Settembre per un supplenza breve da GI, mi trovo nella situazione (essendo il capo famiglia) di trascorrere il Natale con 117 euro sul conto in banca, in quanto hanno "giustamente" pensato che da novembre 2022 non dovessi percepire stipendio sino al 26 Gennaio quando ho ottenuto l'accredito degli arretrati.


Ora mi chiedo quando mi verrà pagato Gennaio? Cosa devo rispondere ai solleciti di bollette non pagate?


Siamo nell'anno 2023 oggi ho 52 anni, non più la lucidità dei 30 ma la stessa voglia ,oggi ancor di più necessità di lavorare...arriva un ministro e mi dice che i miei 24 cfu non bastano più e che devo fare ancora concorsi per fare il mestiere che ormai svolgo da anni.


Chiedo solo di avere ciò che giustamente mi spetta....


Art. 1 – Italia Repubblica democratica fondata sul lavoro



S.E.T., Febbraio 2023 - Pescara

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