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Riconoscimento corsi TFA all’estero e diritto di nomina: le posizioni della Gilda degli insegnanti.

GildaPECH


In diverse occasioni e comunicati nazionali la Gilda degli insegnanti ha sempre preso le distanze dall’utilizzo nelle graduatorie dei corsi di specializzazione esteri, qualora non adeguatamente verificati e riconosciuti dal MIM. Ricordiamo, a tal proposito, che nell’ultima recente apertura delle GPS è stata consentita l’immissione in 1° fascia con riserva e “a pettine” a tutti coloro in possesso di tioli conseguiti all’estero, pur in attesa ancora del riconoscimento, mentre la Gilda si era detta favorevole ad un inserimento in coda alla seconda fascia già dall’aggiornamento del 2022, quando almeno si era poi convenuto per un inserimento in coda alla prima fascia, sempre con riserva.


Alcune sigle sindacali hanno da subito fortemente appoggiato la richiesta di inserimento in prima fascia di questi ultimi, senza però considerare che tali titoli spesso non sono paragonabili ai nostri in quanto per lo più non selettivi e spesso privi di tirocinio.


Nelle ultime settimane il MIUR aveva rigettato diverse richieste di riconoscimento di tali titoli, con la conseguenza che alcuni contratti di docenti di sostegno a tempo determinato, sottoscritti ad inizio anno scolastico, sono stati rescissi per vizio nei titoli di accesso. Giova ricordare che il Ministero aveva ben chiarito agli aspiranti inseriti con riserva che nulla si garantiva rispetto alla verifica e accoglimento dei titoli presentati, pertanto, anche i contratti firmati dovevano considerarsi provvisori, in attesa, appunto dei dovuti controlli formali. Non dimentichiamo che altri docenti, magari sprovvisti della specializzazione ma con anni di servizio svolto sul sostegno, sono rimasti tagliati fuori nelle assegnazioni delle cattedre da chi a scuola non aveva mai messo piede ma poteva vantare un titolo di specializzazione estero non ancora riconosciuto.


Abbiamo notizia di recentissimi ricorsi, presso il TAR e i giudici del lavoro, di docenti che si sono visti respingere l’accreditamento del titolo estero con conseguente licenziamento applicato dalle scuole di servizio; alcuni però hanno ottenuto una sospensiva dei provvedimenti, in attesa che il ministero fornisca chiarimenti in merito; in realtà i ricorrenti hanno posto l’accento più’ sull’interruzione della continuità didattica in favore dell’allievo seguito, piuttosto che sul nodo vero della questione.


La Gilda di Chieti e Pescara ribadisce pertanto il proprio sostegno a favore degli specializzati TFA degli atenei italiani ricordando che non ha mai promosso né intende promuovere azioni legali tese al reintegro in servizio dei docenti incorsi nei provvedimenti in autotutela, disposti dal Ministero e dalle scuole, per i motivi sopra elencati, e prende le distanze da chiunque, organizzazioni sindacali, liberi professionisti, associazioni di categoria che dovessero agire in tal senso, persistendo nel difendere i diritti di quanti hanno titoli italiani validi e titoli esteri riconosciuti equipollenti.


Fgu Gilda di Chieti e Pescara


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