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Giovani e istruzione, Gratteri: "Italia a rischio decadimento culturale


Il magistrato e saggista italiano procuratore della repubblica presso il tribunale di Napoli, nei giorni scorsi ha pubblicamente denunciato il rischio del decadimento del sistema di istruzione nazionale in un convegno organizzato dall'Intesa San Paolo.


"In Italia ho visto un decadimento culturale, perché i Governi non hanno voluto investire nell'istruzione, e non si arriva alla cultura se i ragazzi non si applicano sulle materie base della vita a scuola". ...

"Quando vedo - spiega - un magistrato 'star' convocato dalle scuole per passare due ore con i ragazzi, dico che questo non serve. Serve agli studenti trascorrere una 'giornata della legalità', passare delle ore in un luogo dove parlare con i tossicodipendenti, ad esempio, per capire come siano arrivati lì. Questo bisogna fare, non parlare con i filosofi che dicono che la marijuana non fa male. Portiamo i giovani a parlare con gli anziani abbandonati, facciamo capire ai genitori che non si può fare, come avviene oggi, che persone di 45 anni fanno la movida lasciando i figli a casa da soli davanti ai videogame"...

"Oggi ai ragazzi non bisogna parlare di etica, ma di soldi, solo così i ragazzi ti ascoltano. Bisogna loro spiegare quanto guadagna un corriere della droga, ma anche cosa rischia. Oggi non si conta in base a cosa si è, ma in base a cosa si ha: un insegnante che arriva con una vecchia Fiat Tipo a scuola è visto dai ragazzi come uno sfigato. Mentre il cafone che arriva al pub con il Suv è visto come un esempio»


Quanto affermato da Gratteri ha suscitato ampio dibattito, ma è innegabile che il magistrato abbia semplicemente detto come stanno effettivamente le cose, anche se queste possono non piacere ai benpensanti. Da anni la Gilda sostiene gli stessi argomenti, ma quando questi provengono anche da fonti esterne al mondo della scuola, e ugualmente autorevoli, bisogna interrogarsi allora sulle modalità per invertire questa rotta. Iniziando col restituire maggiore autorevolezza ai docenti tramite anche una revisione normativa della funzione docente.

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